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Vivere il viaggio dentro la "bassa" tutta da scoprire
Pedalando in mtb o con la gravel ti puoi addentrare nelle pieghe di un territorio che, altrimenti visto da una strada o ancor meno da dentro un'auto, puo' sembrare piatto, noioso, quasi anonimo.
Ed e'quello che capita, quando passi nel basso lodigiano; in sella alla bici invece, apriamo occhi e cuore.
La bellezza contadina che emana questa terra emoziona sempre, profondamente, con le sue storie, le sue tradizioni.
Sono piccoli posti, chiese, madonnini isolati lungo i campi, palazzi nobiliari oppure le anse dei fiumi, le rogge dritte scavate dal lavoro lungo i secoli, fanno di tutto cio' che ci circonda un meraviglioso mosaico.
Ci sono tratti di strade che lasciano senza fiato, solcarle e' quasi un viaggio nel tempo.
Nella stagione autunnale poi, quando le prime brume confondono i contorni delle cose, le file degli alberi nascondono la campagna che cambia, tutto sembra cosi magico...
Saranno i km vissuti in bici, una sorta di eta' “ciclistica” che avanza, quando si pedala, si suda e si fatica un po', dandoci la percezione di essere parte integrante di questo ambiente che ci circonda, come una strana sensazione, che potremmo scambiare per una piccola, grande felicita' .
Scoprirlo e ammirarlo sara' un piacere, che ci portera' lontano, senza sentire il tempo che passa... e ci fara' stare bene...
Buon viaggio.
"Laus gravel"
Scoprire il basso lodigiano in bici
Fossi e fiumi, canali e campi, cascine e campanili, umidita' e zanzare, un posto piatto dove "non c'e' proprio niente da vedere"....
Il Lodigiano e' visto cosi, anche da chi lo abita, purtroppo.
Fortunatamente e' soltanto un abbaglio, e' l' impressione errata di chi guida e guarda dal finestrino di un' auto.
Invece, questo lembo di terra racchiuso tra l'Adda , il Lambro ed il Po, e' un piccolo scrigno di tesori preziosi, un territorio ricco di storia, tradizioni e testimonianza di vita.
Per cogliere ed apprezzare le sfumature di questo territorio poco conosciuto, basta lasciare l'auto in garage, saltare su una bicicletta e cominciare a pedalare.
Semplice come bere un bicchiere d' acqua e non ci vuole neanche tanto allenamento, perche' la pianura e' sempre "buona" amica del ciclista.
In sella, un nuovo mondo si aprira' davanti ai nostri occhi, subito si scopre che la pianura non e' piatta come sembra, specie nelle vicinanze dei fiumi, e dietro ogni curva, una piacevole sorpresa...
Filari di piante, campi coltivati, cascine, castelli, case padronali, abbazie, piccoli borghi a ridosso di grandi argini, un ritmo di vita placido, tranquillo e rilassato.
Strade sterrate e ciclabili, "le basse" che indugiano con curve e controcurve, uccelli in volo ed il traffico veicolare quasi assente.
Seguire il corso di un canale, vedere dove i fiumi vanno a " morire" e fermarsi a mangiare un bel panino col salame oppure assaggiare una bella manciata di " raspadura", e' un vero piacere che molti probabilmente non sanno di perdersi.
Pedalare al proprio ritmo, a testa alta, guardandosi attorno, sudore e felicita' che si mischiano, un mix che crea dipendenza e ti fa venir voglia di riprovarci.
Presto, anzi subito.
Attraversare il cambio delle stagioni, sentire il rumore dei sassi o delle foglie sotto le ruote, essere parte integrante della Natura che ci circonda.
Percepire il passare del tempo sulla tua pelle, adeguarsi, modificarsi, seguire il proprio ritmo interiore, da soli o in compagnia, lo spettacolo e' sempre in prima fila.
In bici senti i profumi, scopri nuovi particolari e impari che lo stesso giro non e ' mai uguale, anche se la strada e' la stessa.
La bici nel Lodigiano, un mezzo per scoprire il territorio e ... anche un po' di noi stessi.
La bici, mezzo di locomozione silenzioso, "lento o veloce", a seconda dei punti di vista, ci permette di vedere particolari, di ascoltare rumori , di catturare in ogni istante ogni dettaglio del mondo che ci circonda.
La bici piu' adatta, in questo contesto potrebbe essere una "gravel", una bici per certi versi anche un po strana.
E' il risultato studiato della combinazione di particolarita' della bici da strada e la bici off road-
Della prima adotta il manubrio, i comandi cambio/freni, il telaio leggermente rivisto, meno rigido e adattato per ospitare pneumatici di piu' grande sezione.
I pneumatici sono in parte "tassellati", per affrontare gli sterrati, non in modo accentuato per non compromettere eccessivamente la scorrrevolezza, mentre della seconda adotta i freni a disco, che ora sono comparsi anche sulle bici da strada.
Il cambio e' ricco di rapporti "agili" come la mtb, talvolta con piccoli accorgimenti, rendendoli un po' piu' "stradali".
Descrivendola cosi potrebbe anche risultare a tutti gli effetti una bici "sbagliata", non pienamente adatta all'asfalto e ne tantomeno allo sterrato, ma questo e' il bello della sua particolarita' , nel contesto del suo impiego ne fa laa"regina", la piu' appropriata.
Il mondo cicloturistico "gravel" e' una particolare filosofia di vita sulla bici, e' filosofia ciclo-
La ricerca di particolari che ci circondano, alimentando nel viaggio la curiosita' di scoprire metro dopo metro di strada sotto le ruote, ci dara' km dopo km sempre qualcosa di nuovo.
I percorsi sono rigorosamente sviluppati su strade secondarie, in gergo "le strade della bassa", ad oltranza con settori strade "bianche", argini e ciclabili.
Tutto questo passando per cascine e paesi sperduti nelle campagne, identificati dai campanili, che svettano all'orizzonte.
"Laus gravel", e' un progetto ricercato e studiato con cura, che abbraccia tutto il basso lodigiano, si sviluppa lungo i tre importanti fiumi e i molti canali che ne fanno, a tutti gli effetti, terra "d'acqua".
I fiumi Lambro, Adda e Po, i canali del suo sofisticato e invidiato sistema idrico, tra i migliori d'Europa con piu' di 6.000 km di sviluppo, tra i suoi castelli, i campanili e i santuari saranno la vera guida di questa avventura.
Buon viaggio!!!